Il tirocinio o stage è un periodo di formazione “on the job” presso un’azienda o un ente. Non si configura come un vero e proprio rapporto di lavoro, ma risulta essere un valido strumento con numerosi vantaggi, sia per l’azienda che per il tirocinante stesso.
Per l’azienda, il tirocinio rappresenta sicuramente un momento importante e una valida opportunità per conoscere la risorsa, mettendola alla “prova” sul campo e valutare, così, anche una futura, eventuale assunzione alle proprie dipendenze.
Per il tirocinante, lo stage è una misura finalizzata a favorire l’orientamento al lavoro, l’arricchimento delle conoscenze, l’acquisizione di competenze professionali e l’inserimento nel mondo del lavoro.
Tirocini curriculari ed extra-curriculari
È doveroso fare, a questo punto, una distinzione fondamentale tra tirocini curriculari e tirocini extra-curriculari. I primi, sono previsti nei piani di studio di alcuni istituti scolastici o università a favore dei propri studenti, per realizzare momenti di alternanza tra scuola e lavoro. Molto spesso, questa tipologia di tirocini, essendo rivolta a studenti, prevede il riconoscimento di crediti formativi in luogo di un vero e proprio compenso economico.
In questo articolo verrà analizzata in modo più approfondito la tipologia dei tirocini extra-curriculari.
La durata del tirocinio extra curriculare va da un minimo di 2 mesi ad un massimo di 6 e prevede da parte dell’azienda un compenso a titolo di rimborso spese non inferiore ad € 800,00 lordi mensili, a fronte di un impegno da parte del tirocinante corrispondente a 40 ore settimanali, come previsto per un normale lavoratore subordinato. I principali destinatari dei tirocini sono le persone prive di impiego, i lavoratori in stato di disoccupazione, quelli beneficiari di sostegno al reddito e gli occupati in cerca di altra occupazione.
Il rapporto di stage viene instaurato tra 3 figure principali:
- Il tirocinante;
- Il soggetto ospitante: l’azienda;
- Il soggetto promotore: centri per l’impiego e agenzie regionali per il lavoro; centri di formazione professionale e/o orientamento; centri in convenzione con la regione accreditati per la formazione e l’orientamento.
All’inizio del periodo formativo viene redatto, dall’ente promotore, un piano formativo, dove vengono indicate le modalità e le finalità per il corretto svolgimento del tirocinio.
I costi per l’azienda che assume un tirocinante sono molto bassi. Infatti, gli unici obblighi in termini economici sono rappresentati dal compenso minimo di € 800 che l’azienda è tenuta a corrispondere al tirocinante, dal premio Inail stabilito in base al rischio della lavorazione a cui viene adibito il tirocinante e dalla polizza RCT che deve essere stipulata e deve coprire tutto il periodo del tirocinio.
Tirocini extra curriculari: Ordinari o in Garanzia Giovani
In questo articolo si vuole evidenziare anche un’altra differenza che coinvolge i tirocini extra-curriculari e li divide in tirocini c.d. ordinari e tirocini c.d. in Garanzia Giovani.
Tra le differenze principali tra queste due tipologie di tirocini c’è sicuramente l’età del tirocinante: mentre per il tirocinio ordinario non è previsto nessun limite di età, il tirocinio in Garanzia Giovani coinvolge solamente quei soggetti che hanno un’età compresa tra i 15 ed i 29 anni e che rientrano nella categoria dei c.d. NEET (not engaged in education, employment or training).
Inoltre, l’orario da osservare, richiesto ad un tirocinante in Garanzia Giovani, è di 35 ore settimanali anziché 40.
Un’altra caratteristica propria dei tirocini in Garanzia Giovani è quella del rimborso riconosciuto dalla Regione all’azienda. Nella Regione Lazio, il rimborso è fissato in € 300 mensili, se nel mese viene rispettato l’orario minimo di presenza di 98 ore. Pertanto, a fronte di un compenso di € 800 che l’azienda eroga al tirocinante, ci sarà, al termine del tirocinio, un rimborso all’azienda da parte della Regione, di € 300. In questo modo, i costi a carico dell’azienda sopra evidenziati, si riducono ulteriormente.
Dott.ssa Martina Della Posta