Sul codice destinatario della fattura elettronica si sta facendo un’enorme confusione in queste settimane.
Non passa un giorno senza ricevere una mail con la richiesta del fantomatico codice destinatario necessario per la nuova fatturazione elettronica, sembra una rincorsa contro il tempo per ottenere quello che sembra essere l’elemento imprescindibile per emettere la prima fattura nel 2019 con le nuove modalità telematiche e senza il quale saremmo rovinati.
Ma è obbligatorio comunicarlo ai fornitori? Se non lo facciamo cosa accade?
Cerchiamo di fare chiarezza partendo da alcune premesse:
- Il codice destinatario in tema di fattura elettronica è un valore alfanumerico di sette cifre e rappresenta l’indirizzo telematico che verrà poi utilizzato dallo SdI dell’Agenzia delle Entrate per il recapito delle fatture in formato xml;
- Il codice destinatario non lo rilascia lo SdI né l’Agenzia delle Entrate (chi lo afferma dice una cosa non corretta);
- Il codice destinatario viene rilasciato dalla software house titolare del gestionale utile a ricevere ed emettere fatture elettroniche;
- Qualora chi emetta una fattura non è in possesso del codice destinatario del proprio cliente, dovrà inserire il codice numerico composto da sette zeri (0000000);
Premesso ciò, è fondamentale chiarire che se il codice destinatario non è comunicato al fornitore, la fattura sarà comunque recapitata dallo SdI e sarà consultabile nell’area riservata “Fatture e corrispettivi” presso l’Agenzia delle Entrate.
Diventa quindi molto importante essere in possesso delle credenziali dell’AdE per accedere al portale Fisconline o Entratel nel quale si potrà:
- Consultare la fatturazione passiva nell’area “fatture e corrispettivi”;
- Emettere ed inviare fatture elettroniche attraverso il portale dell’AdE;
- Indicare la PEC per ricevere le fatture con detto canale;
- Indicare il codice destinatario del programma utilizzato per ricevere le fatture direttamente nel programma;
È chiaro a questo punto che diventa fondamentale ciò che comunichiamo all’AdE e non ciò che comunichiamo ai nostri fornitori (che potrebbero anche sbagliare ad inserire pec o codice destinatario) che possono tranquillamente emettere le proprie fatture senza attendere ulteriori comunicazioni.
Siamo consapevoli della complessità del sistema ma se tutti gli operatori avessero ben chiaro il concetto che lo SdI fungerà da postino per lo smistamento delle fatture e che le fatture telematiche non arriveranno direttamente al cliente dal fornitore ma sempre attraverso il canale dell’AdE, tali mail che ad oggi sembrano “minatorie”, non creerebbero il panico da codice destinatario.
CONCLUSIONE
Per tornare alla domanda iniziale – ovvero se il codice destinatario sia o meno obbligatorio da comunicare – la risposta non può che essere negativa.
Dott. Massimiliano Scorza