Di cosa parliamo
Alla stregua di ogni lavoratore subordinato, anche l’amministratore in carica, che spesso coincide con l’imprenditore, ha diritto ad un importo a fine mandato, frutto di un impegno contrattuale, che possiamo paragonare (come concetto di riconoscimento a fine rapporto) al trattamento di fine rapporto previsto per la genericità dei lavoratori.
Il Trattamento di fine mandato è una specifica indennità che l’impresa si impegna a corrispondere all’Amministratore una volta che questi sia giunto a fine mandato, per l’importo stabilito da delibera Assembleare.
Come stabilito anche dalla Corte di Cassazione, Le aziende possono decidere di corrispondere agli amministratori, al termine del loro mandato, una indennità definita “trattamento di fine mandato”, quale compenso aggiuntivo a quello ordinario stabilito dallo statuto sociale ovvero dall’assemblea dei soci e lasciato alla libera contrattazione delle parti.
Deducibilità del Tfm
Il Tuir prevede che il principio di deducibilità del costo sia quello di competenza sempre che il diritto al Tfm risulti da atto scritto avente data certa anteriore all’inizio del rapporto.
Con la data certa della delibera di riconoscimento del Tfm, il costo sarà deducibile in base alle quote maturate in ciascun esercizio, a favore dei singoli amministratori e accantonate nell’apposito fondo, indipendentemente dal fatto che la loro manifestazione finanziaria avverrà solo in un momento successivo.
Senza una prova della volontà preventiva di voler riconoscere un importo a titolo di Tfm all’amministratore, è estesa anche al Tfm l’applicazione del principio di cassa e gli accantonamenti in esame sono deducibili dal reddito d’impresa nel periodo d’imposta in cui avviene il pagamento.
Tassazione del Tfm
Se esiste una documentazione con data certa attestante il diritto all’indennità con data anteriore all’inizio del rapporto di Amministratore, la società deduce per competenza il TFM e alla fine del mandato eroga l’indennità al netto della ritenuta d’acconto del 20%.
In questo caso l’indennità incassata dall’Amministratore sarà soggetta a tassazione separata, pertanto è necessario che ci sia:
- il verbale dell’Assemblea redatto da un Notaio;
- l’autentica delle firme della delibera assembleare da parte di un Notaio;
- la registrazione della delibera assembleare presso Agenzia Entrate;
- l’invio all’Amministratore della delibera con raccomandata in plico senza busta;
- il deposito del verbale di nomina dell’Amministratore presso la CCIAA;
- lo scambio di corrispondenza con PEC;
In mancanza della documentazione avente data certa attestante il diritto all’indennità con data anteriore all’inizio del rapporto di Amministratore, la deducibilità avviene nell’esercizio di pagamento. In quel momento non dovrà essere applicata la ritenuta d’acconto del 20% ma rilasciato il cedolino paga come nel caso di un compenso normale. In questo caso l’importo erogato a titolo di TFM è soggetto a contribuzione previdenziale ed è soggetto a tassazione ordinaria.
Che differenza c’è tra TFM e TFR
Il TFM è deducibile nei limiti delle quote maturate nell’esercizio se gli accordi risultano da atto scritto avente data certa anteriore all’inizio rapporto, non esiste un limite imposto dalla Legge.
Il TFR è invece deducibile nei limiti delle quote maturate nell’esercizio con il limite imposto dalla normativa in proporzione alle retribuzioni erogate ai lavoratori dipendenti.
L’utilizzo del TFM ha il vantaggio che rappresenta un costo deducibile ai fini delle imposte societarie e si configura come reddito soggetto a tassazione agevolata in capo all’amm.re o al soggetto beneficiario.
Spunti di riflessione
Con le dovute accortezze che lo strumento richiede, è possibile utilizzare il TFM come tassello per una corretta pianificazione fiscale, indirizzata ad abbattere lecitamente le imposte societarie gravanti sull’imprenditore.