Una delle agevolazioni di più recente istituzione è quella relativa ad assunzioni di giovani a tempo indeterminato.
È importante conoscere le agevolazioni a cui poter accedere che permettono di ridurre i costi del personale senza dover rinunciare a risorse umane utili per la tua azienda e l’incentivo assunzioni giovani a tempo indeterminato lo è.
Prendiamo in esame in questa sede l’incentivo strutturale all’occupazione stabile previsto dalla Legge n. 205 del 27 dicembre 2017 (Legge di Bilancio 2018), entrato in vigore a partire dal 01 gennaio 2018 che rappresenta un incentivo per le assunzioni di giovani a tempo indeterminato e non solo, come vedremo.
In cosa consiste tale incentivo? Si tratta di una riduzione contributiva, per un periodo massimo di trentasei mesi, pari al 50% dei contributi a carico del datore di lavoro (con esclusione dei contributi assicurativi INAIL), nel limite massimo di importo pari a 3.000,00 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile (250,00 €/mese).
La riduzione è elevata al 100% per le assunzioni, entro sei mesi dal conseguimento del titolo di studio, di studenti che hanno svolto presso il medesimo datore attività di alternanza scuola-lavoro (pari almeno al 30% delle ore di alternanza previste) o periodi di apprendistato.
Quali sono i datori di lavoro beneficiari dell’esonero contributivo?
L’incentivo è riconosciuto a tutti i datori di lavoro privati (esclusi i domestici), compresi i datori di lavoro del settore agricolo. L’esonero contributivo non si applica nei confronti della pubblica amministrazione.
Quali sono i rapporti di lavoro incentivati?
L’incentivo si applica, a partire dal 1° gennaio 2018, nei seguenti casi:
- assunzioni a tempo indeterminato;
- trasformazioni di contratti a termine in contratti a tempo indeterminato;
- conferma a tempo indeterminato dei contratti di apprendistato, al termine del periodo formativo (in questo caso il datore di lavoro potrà fruire dei benefici contributivi per un ulteriore anno dalla prosecuzione del rapporto di lavoro al termine del periodo di apprendistato e, alla scadenza del suddetto periodo agevolato, potrà fruire dell’esonero per un periodo massimo di 12 mesi).
Per quali lavoratori spetta l’incentivo?
L’agevolazione spetta per i lavoratori che presentino le seguenti caratteristiche:
- non abbiano compiuto i 35 anni, ovvero 30 anni per le assunzioni effettuate dal 2021, al momento dell’assunzione o della trasformazione;
- non abbiano compiuto i 30 anni alla data del mantenimento in servizio, al termine del periodo di apprendistato;
- non siano stati precedentemente occupati a tempo indeterminato (con qualsiasi datore di lavoro).
Il datore di lavoro che assume un lavoratore che abbia fruito parzialmente del beneficio ha diritto a godere della parte residua dello stesso, indipendentemente dall’età del lavoratore al momento della nuova assunzione.
In quali casi l’agevolazione non spetta?
L’incentivo assunzioni giovani a tempo indeterminato non può essere applicato nei seguenti casi, se:
- nei sei mesi precedenti l’assunzione o la trasformazione si sia proceduto a licenziamenti per giustificato motivo oggettivo o licenziamenti collettivi nella stessa unità produttiva;
- entro sei mesi dall’assunzione agevolata, si licenzia nella stessa unità produttiva un altro lavoratore con medesimo inquadramento;
- l’assunzione si riferisce a lavoratori che sono stati licenziati nei sei mesi precedenti da parte di un datore di lavoro che, al momento del licenziamento, presenta assetti proprietari sostanzialmente coincidenti con quelli del datore di lavoro che assume ovvero risulta con quest’ultimo in rapporto di collegamento o controllo;
- l’assunzione costituisce attuazione di obbligo preesistente;
- è in atto una sospensione dal lavoro per crisi o riorganizzazione aziendale (a meno che il lavoratore agevolato non abbia un livello diverso dai lavoratori sospesi);
- non vengono rispettate le norme a tutela delle condizioni di lavoro;
- non si è in possesso del DURC regolare.
Dall’analisi effettuata in questa sede possiamo dedurre, per concludere, quanto sia importante e delicata la valutazione di tutti gli aspetti che caratterizzano il rapporto di lavoro. Un’analisi superficiale e non attenta, può essere la causa di un’applicazione impropria dell’esonero, con conseguente danno economico per il datore di lavoro, chiamato a restituire le somme oggetto di riduzione contributiva.
Dott.ssa Roberta Fratini