Il Ticket Licenziamento è un importo dovuto da parte del datore di lavoro in alcuni casi di cessazione del rapporto di lavoro. Di seguito vediamo insieme cos’è, a quanto ammonta, come viene calcolato ed in quali casi va versato.
Ticket Licenziamento Naspi: Cos’è
Il Ticket Licenziamento è un contributo che il datore di lavoro è tenuto a versare all’Inps in caso di interruzione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutte le volte che la cessazione interviene non per libera volontà del lavoratore (dimissioni volontarie). Detto contributo è richiesto dall’Inps per il finanziamento e l’ammissione dell’ex dipendente al diritto a percepire l’indennità di Naspi.
Ticket Licenziamento Naspi: Importo
L’importo del Ticket Licenziamento per il 2019 è fissato in € 500,79 (41% del massimale mensile di disoccupazione) per ogni anno di anzianità maturata dal dipendente, fino ad un massimo di € 1.502,37 in caso di cessazione del rapporto di lavoro di dipendenti che hanno maturato un’anzianità di lavoro pari o superiore ai 36 mesi.
In caso di interruzione di rapporto di lavoro di durata inferiore ad un anno, il contributo di licenziamento viene riproporzionato in mesi e moltiplicato per il numero di mesi in cui il dipendente risultava in forza, considerando come mese intero quello lavorato per almeno 15 giorni).
Nel caso di licenziamento di un dipendente inizialmente assunto a tempo determinato e conseguentemente trasformato in contratto a tempo indeterminato, per il calcolo del ticket di licenziamento viene presa in considerazione la data di assunzione originaria.
Ticket Licenziamento: Esempi pratici di calcolo
Per rendere più chiaro il calcolo del ticket licenziamento, riportiamo di seguito alcuni esempi pratici:
Dipendente assunto a tempo indeterminato in data 01/01/2019 licenziato in data 18/09/2019 – Rapporto di lavoro < 1 anno: l’importo viene così riproporzionato: € 500.79 / 12 = 41,73 e moltiplicato per i mesi di durata del rapporto (9 mesi) € 41,73 * 9 = € 375,59
Lavoratore assunto a tempo indeterminato dal 01/04/2015 licenziato il data 31/03/2019 – Rapporto di lavoro > 36 mesi: viene considerato l’importo massimo del ticket che si applica ai rapporti di lavoro di durata pari o superiore a 36 mesi 500,79 * 3 = € 1502,37
Dipendente assunto con contratto a termine dal 01/01/2018 e trasformato a tempo indeterminato in data 01/07/2018. Viene licenziato in data 30/09/2019: Durata in mesi del rapporto di lavoro: 21 mesi. L’importo mensile del Ticket è moltiplicato per il numero di mesi effettivo di durata del rapporto: € 41,73 * 21 = € 876,33
N.B. Il ticket di licenziamento è dovuto in misura intera anche in caso di lavoratori con contratto di lavoro part time.
Ticket Licenziamento: quando è dovuto
Il Ticket Licenziamento è dovuto in tutti i casi di interruzione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato (per i tempi determinati leggi qui) e serve a garantire al lavoratore che perde involontariamente il lavoro, il diritto a percepire l’indennità di disoccupazione NASPI. Come specificato nella circolare INPS 44 del 2013 il ticket di licenziamento va versato nei casi di:
- Dimissioni per Giusta Causa;
- Licenziamento per Giusta Causa;
- Dimissioni nel periodo tutelato di maternità (c.d. periodo protetto dai 300 giorni prima della data presunta parto, fino al primo anno di vita del bambino);
- Risoluzione consensuale a seguito di conciliazione obbligatoria alla DTL, nei casi licenziamento per GMO;
- Risoluzione consensuale a seguito del rifiuto del lavoratore al trasferimento ad altra sede produttiva distante più di 50 km dalla sua residenza o mediamente raggiungibile in oltre 80 minuti con i mezzi di trasporto pubblici;
- Mancata conferma dell’apprendistato alla fine del periodo formativo, in contratto a tempo indeterminato;
- Licenziamento per Giustificato Motivo Oggettivo;
- Licenziamento per Giustificato Motivo Soggettivo;
Il contributo è dovuto a prescindere dalla richiesta o meno del dipendente di accedere all’indennità NASPI.
Ticket Licenziamento: quando NON è dovuto
Il ticket di licenziamento non è dovuto nei seguenti casi di esclusione:
- Dimissioni volontarie;
- Fine del contratto a termine;
- Dimissioni della lavoratrice madre nel periodo protetto oltre il primo anno di vita del bambino;
- Lavoro domestico;
- Settore Edilizia nel caso di interruzione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato in caso di completamento e chiusura del cantiere.
Ticket Licenziamento: licenziamenti collettivi
Nel caso in cui si proceda a licenziamenti collettivi (azienda con più di 15 dipendenti che, nell’arco di 120 giorni procedere al licenziamento di almeno 5 persone per riduzione, trasformazione o cessazione dell’attività produttiva) senza accordo sindacale, l’importo ticket di licenziamento è triplicato.
Conclusioni
Riteniamo che, quello appena esposto è senza alcun dubbio un aspetto da non sottovalutare e un costo da considerare da parte di ogni datore di lavoro che voglia procedere all’interruzione di uno o più rapporti di lavoro in essere presso la propria azienda.