Cosa cambierà dal 2020?
Abbiamo voluto approfondire e rendervi partecipi degli ultimi aggiornamenti e novità in vista per i forfettari secondo la Legge di Bilancio 2020.
Ricordiamo che è ancora una bozza di legge ma vale la pena soffermarci sull’orientamento che potrà prendere la bozza definitiva e capire le manovre che intraprenderà il Governo.
Novità in vista per i forfettari – Legge di Bilancio 2020
In generale accedono al regime forfettario, con aliquota fiscale al 15%, le Partite Iva che nell’ anno precedente hanno fatturato fino a 65.000,00 euro.
Nuovi limiti di accesso
La manovra 2020 introdurrà però nuovi paletti all’ applicazione del regime, anche se limitati rispetto alle prime anticipazioni.
Nel dettaglio, il tetto di 20.000,00 € annui riguarderà collaboratori, lavoratori dipendenti, contratti a progetto, utili da partecipazioni agli associati, spese per prestazioni di lavoro.
Ricordiamo che la legge attualmente in vigore non prevede le due limitazioni di cui sopra, che quindi di fatto restringono la platea degli aventi diritto al regime forfettario, e di conseguenza alla flat tax Partite Iva al 15%.
Non sono state invece inserite nella Legge di Bilancio 2020 le ipotesi di cui si era parlato nelle scorse settimane:
- sulla modifica al sistema di calcolo dell’imponibile (che resta quindi immutato, basato sui coefficienti relativi alle diverse attività di lavoro autonomo: codice ateco);
- un limite di spesa per l’acquisto di beni strumentali (si pensava a reintrodurre il tetto di spesa di 20.000,00 euro già previsto in passato per il regime dei minimi).
Fattura Elettronica per i Forfettari
Un’altra modifica, che riguarda la fatturazione elettronica.
Come è noto, i contribuenti forfettari non hanno l’obbligo di emettere fattura elettronica.
Se avranno però un fatturato annuo costituito esclusivamente da fatture elettroniche, verrà istituito un regime premiale per cui si accorciano i tempi di accertamento.
Il termine di decadenza è ridotto di un anno, quindi passa a quattro anni (dagli attuali cinque).
I tecnici di palazzo Chigi stavano inoltre valutando l’ipotesi di introdurre uno scaglione, intorno ai 30.000,00 euro, sotto il quale resterebbe l’esonero dalla fattura elettronica.
In questo modo, verrebbe mantenuta la semplificazione per le piccole attività a partita IVA, estendendo invece l’obbligo a chi fattura di più.
Ad oggi non c’è invece il ventilato obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari che fatturano più di 30.000,00 euro quindi questa idea è venuta meno.
Non è stato quindi inserito un nuovo obbligo, ma una norma che incentiva i forfettari a scegliere la fattura elettronica, pur non essendo obbligati.
Corrispettivi Elettronici per i Forfettari
A partire dal 1° gennaio 2020 l’obbligo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi riguarda anche i soggetti che applicano il Regime Forfettario (articolo 1, co. 54-89 Legge n 190/14 e ss.mm.).
L’ obbligo di adozione dei corrispettivi telematici riguarda i commercianti al dettaglio che applicano il Regime Forfettario.
In attesa di chiarimenti su eventuali possibilità di esoneri dei contribuenti in Regime Forfettario dalla certificazione dei corrispettivi, possiamo trarre alcune considerazioni:
- E’ consigliabile applicare la Fattura su tutte le operazioni, in modo da superare l’obbligo di certificazione dei corrispettivi;
- Per ottenere una migliore gestione degli obblighi di fatturazione può essere consigliabile adottare (per chi non lo avesse ancora fatto) la fatturazione elettronica.
Questo obbligo non rientra nello specifico nella bozza di Legge di Bilancio 2020 ma lo inseriamo qui come novità del prossimo anno per ricordare cosa cambierà al regime forfettario.
Flat tax al 20%, che fine fa?
Sembrerebbe confermata l’eliminazione della Flat Tax al 20% per le Partite IVA fra i 65.000,00 € e i 100.000,00 €.
Una norma che era stata inserita nella legge di Bilancio dello scorso anno, e che invece il Governo ha deciso di abbandonare, nell’ ambito di una nuova strategia fiscale non più incentrata sulla Flat Tax.
Conclusioni
Siamo in attesa di nuovi sviluppi e vi consigliamo di tenervi aggiornati considerando l’ eventuale uscita dal regime per la perdita dei requisiti richiesti.